La Foresta Fossile di Dunarobba venne alla luce verso la fine degli anni ’70, all’interno di una cava di argilla destinata alla fabbricazione di mattoni per l’edilizia.
I resti dei circa quaranta tronchi di gigantesche conifere attualmente visibili costituiscono un’eccezionale e rara testimonianza di alcune essenze vegetali che caratterizzavano questo settore della penisola italiana nell’arco di tempo compreso fra i 3 e i 2 milioni di anni fa, ovvero tra il Pliocene e il Pleistocene.
Ancora in gran parte sepolta dal sedimento, questa antica foresta indica condizioni ambientali sostanzialmente diverse da quelle attuali, caratterizzate anche da un clima sensibilmente più caldo.
La conservazione dei tronchi in posizione di vita e il mantenimento pressoché totale delle caratteristiche del legno originario, sono ragionevolmente ascrivibili ad un seppellimento continuo e graduale avvenuto all’interno di un’area paludosa situata sulle rive di un ampio bacino lacustre. Inoltre l’area era sottoposta ad un graduale sprofondamento, cioè ad fenomeno geologico noto come subsidenza.
Le particolari caratteristiche di questo geosito lo rendono un monumento naturalistico unico al mondo e di grande rilevanza scientifica.
Dal 1 luglio 2018 la Foresta Fossile è gestita dalla Cooperativa Surgente che, grazie ad un nuovo progetto di rilancio culturale ed economico innovativo ideato per il territorio, si è proposta di restituire a questo sito unico al mondo l’attenzione che merita.